23 febbraio 2016

Teaser Tuesday #3



Ed eccomi miracolosamente con il terzo appuntamento della rubrica Teaser Tuesday, ideata da  shouldbereading.

Per partecipare al teaser tuesday basa seguire queste semplici regole:

• Prendi il libro che stai leggendo

• Aprilo ad una pagina a caso

• Trascrivine un breve pezzo (attenzione agli spoiler!)

• Riporta titolo e autore

Il libro che sto leggendo al momento è:
La Chimera
di Sebastiano Vassalli

«Anche questa ci doveva capitare! Un'esposta a Zardino! In mezzo ai nostri figli!»
«Una figlia del Diavolo! Una piccola stria!»
Indifferente alla presenza delle comari o comunque ignara delle loro maldicenze – che del resto non poteva ascoltare, data la distanze – la signora Francesca prese Antonia per mano e s'abbassò a bisbigliarle nell'orecchio: «Hai fame?»

E voi cosa state leggendo?



In my mailbox #7


Super velocissimo resoconto degli ultimi due libri che, ordinati su Amazon, mi sono arrivati ormai da tempo. Il primo è un libro di testo, di biologia e dubito vi interessi.
Il secondo è La Chimera di Sebastiano Vassalli, che sto attualmente leggendo per scuola. Che dire? Mi piace, non mi piace? Non lo so. E' pesantuccio, ma non lo trovo per niente male. La storia è interessante e mi prende abbastanza, anche se sono piuttosto lenta nell'andare avanti a causa delle mille mila digressione storiche. Il secondo è invece Winter di Marissa Meyer. Ormai non mi devo dilungare perché voi sapete che amo le Lunar Chronicles e non vedo davvero l'ora di cominciare questo ultimo splendido volume. 

Quali sono, invece, i vostri ultimi ordini?




14 febbraio 2016

Recensione: Il Miniaturista, Jessie Burton


Titolo: Il Miniaturista
Autore: Jessie Burton
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 18.00€


Trama

In un giorno d'autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma - bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo, per iniziare una nuova vita come moglie dell'illustre mercante Johannes Brandt. Ma l'accoglienza è tutt'altra da quella che Nella si attendeva: invece del consorte trova la sua indisponente sorella, Marin Brandt; nella camera di Marin, Nella scopre appassionati messaggi nascosti tra le pagine di libri esotici; e anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. Anzi, quando Nella gli si avvicina, seduttiva, memore dell'insegnamento della mamma ("Il tuo corpo è la chiave, tesoro mio"), lui la respinge. L'unica attenzione che Johannes riserva a Nella è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l'invito ad arredarla. Sembra una beffa. Eppure Nella, che si sente ospite in casa propria, non si perde d'animo e si rivolge all'unico miniaturista che trova ad Amsterdam. Nella rimane affascinata da questa enigmatica figura che sembra sfuggirle continuamente, anche se tra loro si mantiene un dialogo sempre più fitto, senza parole, ma attraverso piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di casa Brandt. Amore e tradimento, rancori e ossessioni, sesso e sete di ricchezza s'incontrano tra i canali di Amsterdam...

Cosa ne penso?

Da dove cominciare? Ho così tante cose da dire di questo romanzo che ne dimenticherò di certo la metà. Dunque, come saprete per leggerlo ci ho messo una vita. Sul serio. L'ho cominciato a dicembre – gennaio? – e l'ho finito a metà febbraio. A mia discolpa dico che 1) non è un libro così leggero, anzi e 2) nel mezzo ho anche dovuto leggere un paio di libri di scuola (e mi sono anche lasciata distrarre da altro). Però ora ce l'ho fatta. L'ho letto. E l'ho amato.

"Crescere, si rende conto Nella, non ti dà maggiori certezze.
Ti dà solo maggiori ragioni per dubitare."

Sì, è un po' pesante. Sì, per ingranare ci mette un po'. Sì, ha anche ricevuto diverse recensioni negative perché "non ha alcun senso". Ma nonostante tutto questo a me è piaciuto (e le recensioni strapositive abbondano, comunque). E poi bisogna ricordare che è un romanzo d'esordio.

E' un romanzo delicato, che vuole dire più di quel che dice, forse. Un romanzo da capire, senza fermarsi in superficie. E' magnificamente scritto, con diversi colpi di scena – prevedibili o meno che siano. E un finale da cui, magari, ci si aspetta qualcosa in più. Qualcosa che non arriva.

La protagonista è Nella, una diciottenne che arriva ad Amsterdam come meglio del famoso mercante Johannes Brandt. Casa Brandt appare subito avvolta da un'aura di mistero. Un mistero che Nella non riesce subito ad afferrare. Si sente esclusa e non si sente la padrona di casa. L'unica attenzione del marito – come dice la trama – è il regalo di matrimonio: una casa in miniatura.

I personaggi sono caratterizzati benissimo, tutti ben delineati e anche loro avvolti da una sorta di mistero – quello del loro passato.

Johannes non è il marito perfetto. Ma è un uomo fondamentalmente buono. Però come ogni personaggio del libro ha i suoi segreti. La sorella, Marin, è forse il personaggio che più mi è piaciuto. Tutto da scoprire. E poi c'è il miniaturista, una figura sfuggevole, inafferrabile. Su cui alla fine vuoi comunque sapere di più perché ciò che ti dà l'autrice non ti basta.

"Pensavi di essere una scatola chiusa in una scatola, si dice Nella.
Ma il miniaturista ti vede, ci vede."

Un romanzo da un'atmosfera magica, dove le vere protagoniste sono le donne, in un mondo governato da uomini. Una Amsterdam di fine Seicento e che, a un certo punto, ti terrà incollato alle pagine. E tante, tante piccole frasi da portare nel cuore. 

"Ma il problema è, signeurs – mesdames – 
che chi non ha orizzonti cerca di restringere i vostri."

Un libro che consiglio di leggere, davvero!


Valutazione

4.5/5
Da non perdere!



10 febbraio 2016

WWW Wednesday #8



Cosa stai leggendo?



Sono vergognosa, lo so. Ma ho poco tempo per leggere e questi due libri continuano ad essere in lettura.

Cos'hai finito di leggere recentemente?



Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani. Letto per scuola, gli ho dato 3.5 stelline. 


Cosa leggerai dopo?

La chimera di Sebastiano Vassalli. Per scuola, di nuovo. E probabilmente finirò prima questo che Il miniaturista, ugh.

P.S. Oggi, iscrivendomi a un nuovo LitBlog ho notato che ora appaio con il mio account Google e non con quello di Blogger, e nulla mi andrebbe anche bene apparire con nome e cognome se non fosse che tutte le info per giungere al mio blog siano nel profilo da blogger. La cosa che non capisco è perché mi iscriva con l'account google quando io metto "seguire pubblicamente come Esse" a.k.a il nome del mio account da blogger. Quindi, qualche idea su come risolvere questa cosa?
(Perciò, se vedete una con la stessa mia immagine, ma che al posto di "Esse" si chiama "Sara", beh, sono sempre io.)

P.P.S. Sì, ho cambiato di nuovo la grafica, ma 'sta volta mi piace. Presto – spero – arriveranno anche i cartellini (?) nuovi delle rubriche.

9 febbraio 2016

The Book Courtship Tag

E rieccomi con una nuova tag! Anche questa trovata sui canali dei vari booktuber che seguo.
Io direi di cominciare subito!


Fase 1 – Attrazione iniziale: Un libro che hai comprato per sua cover?
Teardrop di Lauren Kate e The Selection di Kiera Cass. Due errori imperdonabili. Non mi sono piaciuti per nulla. Due libri, a mio parere, pieni di difetti.




Fase 2 – Prime impressioni: Un libro che hai preso per la sua trama?
La maggior parte dei libri che compro, li compro per la trama. E' quello l'aspetto più importante, l'aspetto che mi porta ad acquistare un libro.
Quindi dico Ragazzo da parete di Stephen Chbosky.




Fase 3 – Dolce chiacchierata: Un libro scritto molto bene?
Scritti molto bene ne ho diversi. Diciamo L'amico ritrovato di Fred Uhlman.



Fase 4 – Primo appuntamento: Il primo libro di una serie che ti ha spinto a recuperare tutto il resto della serie?
Città di Ossa di Cassandra Clare.



Fase 5 – Telefonata a tarda notte: Un libro che ti ha tenuto sveglio tutta la notte?
Mh. Legend di Marie Lu, forse.



Fase 6 – Sempre nella mia mente: Un libro che non riuscivi a toglierti dalla mente?
The Young Elites di Marie Lu.



Fase 7 – Contatto fisico: Un libro che da una sensazione piacevole quando lo tocchi?
Cinder di Marissa Meyer.



Fase 8 – Incontrare i genitori: Un libro che consiglieresti alla tua famiglia e ai tuoi amici?
L'Eleganza del Riccio di Muriel Barbery. 



Fase 9 – Pensare al futuro: Un libro o una saga che sai rileggerai più volte in futuro?
Nada, tendo a non rileggere i libri.


8 febbraio 2016

Tap Tap | Scrivere un po'

Buon pomeriggio lettori! Mi spiace essere stata assente in queste settimane, ma – tanto per cambiare – la vita scolastica mi sta tenendo fin troppo impegnata. Però oggi avevo voglia di scrivere, tanta tanta tanta voglia di scrivere. Ho aperto Wattpad, sono rientrata su EFP dopo mesi, ho anche pensato di crearmi un livejournal – e chissà che poi, un giorno, io non lo apra questo lj. 



In ogni caso alla fine sono venuta qui. Perché semplicemente avevo voglia di buttare giù qualche riga, di parlare del più e del meno. Di scrivere un post random, senza pretese. Solo per il gusto di sentire il tap tap sulla tastiera – perché, diciamolo, quanto è rilassante questo suono?
In fondo io l'ho sempre detto che questo non è solo un LitBlog, sebbene sia questa la sua sfumatura principale. Ho sempre detto che avrei usato questo blog anche per me e per le mie lagne.
So here I am!

Voi avete mai voglia di qualcosa all'improvviso? Senza riuscire a togliervi quel pensiero dalla testa finché non fate ciò che avete in mente? Ecco a me, con la scrittura, capita così. Periodicamente mi viene voglia di scrivere – non che sia la mia attività preferita. Anzi, nemmeno sono questa gran scrittrice. Mi piace, ovviamente (altrimenti il blog non esisterebbe), ma preferisco di gran lunga fare altro. Leggere, dormire. Scarabocchiare. 
Però, in qualche modo, io ho sempre scritto, nonostante tutto. Per mettere su spettacoli di natale a sei/sette anni – e così per tutte le elementari probabilmente. Per raccontare storie poco originali e mai finite. (Sì, perché di tutta la mia produzione tra le medie – ancora rido se ripenso alle trame così poco creative e piene di cliché – ed ora, io non ho mai, mai!, completato una storia. Mai.)
Nella scrittura sono scostante. E credo che anche seguendomi su questo blog voi l'abbiate ormai capito. Ahimè, sono probabilmente destinata a rimanere per sempre scostante negli aggiornamenti di—  qualsiasi cosa. Le uniche cose che ho completato sono le one shot che scrivevo nei vari fandom anni fa. In realtà ancora adesso non mi dispiacerebbe scrivere qualche fanfiction. Non ne leggo praticamente più, ma in fondo sono legata anche a quell'aspetto del mondo da fangirl.

Ora sento di nuovo il bisogno di cambiare questa grafica. (Sì, passo da un argomento all'altro, ma guardando il mio blog non sono soddisfatta della grafica, che, per me, è una parte importante.)
E quindi prima o poi avrò un nuovo tema. O almeno spero.

E nulla, come ho detto avevo voglia di scrivere, parlare un po' di cose random.
Forse dovrei farlo più spesso. Non per voi – a cui penso interessino ben poco post come questi – ma per me. Per scrivere un po'.

E ora vi lascio. Cercherò di trornare al più presto, ve lo prometto.