2 ottobre 2015

Recensione: Noi siamo grandi come la vita, Ava Dellaira



Titolo: Noi siamo grandi come la vita
Autore: Ava Dellaira
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 12€ (paperback) | 16,90€ (hardback)




Trama
Tutto inizia con un compito in classe: «Scrivi una lettera a una persona che non c'è più». Per Laurel sono i primi giorni in una nuova scuola, e si sente trepidante, spaventata, e vuota: quel vuoto si chiama May, la sorella che se n'è andata silenziosamente lasciandole un dolore esterrefatto e incredulo.
Laurel decide di scrivere a Kurt Cobain, il cantante preferito di May. Ma, dopo quella prima lettera, che non consegnerà mai, ne seguiranno altre ad Amy Winehouse, Heath Ledger, River Phoenix... Tutte persone che sua sorella amava. E che, come May, sono scomparse troppo presto. Persone che possono ascoltare ciò che Laurel ha da raccontare – cosa vuol dire avere quindici anni, il primo anno di liceo, l'emozione di incontrare lo sguardo di un ragazzo che afferra i tuoi occhi con i suoi e non li lascia andare – e aiutarla a comprendere una verità che non ha mai osato affrontare. E finalmente imparerà ad amarsi e a trovare il coraggio di andare avanti. Perché la vita è lì, davanti a lei. E, per quanto possa fare paura, non c'è emozione più grande di sentire il suo battito.

Cosa ne penso?
In realtà non lo so nemmeno io. Certamente è un libro che fin da subito mi ha attirata. La trama mi ispirava abbastanza per comprarlo. Il genere si adattava ai miei gusti. Quindi perché non prenderlo quando al supermercato lo trovi, lì, davanti a te, scontato?
Ora, non fraintendetemi. Questo libro mi è piaciuto. E anche tanto. Però in qualche modo – non so perché – mi ha deluso. Volevo qualcosa in più, ma, fino alla fine, non è arrivato.
L'idea di fondo mi è piaciuta moltissimo e il titolo originale, Love letters to the dead, centra subito il contenuto. Il cambio radicale del titolo italiano non mi piace. Per niente. Anche perché non è niente di meno che una copia del "Noi siamo infinito" (che poi anche questo titolo per me è un grandissimo meh rispetto al ben più bello Ragazzo da Parete). Ditemi qual è la differenza nel dire "noi siamo infinito" e "noi siamo grandi come la vita". Non c'è, non esiste. Sono due titoli identici, in pratica. Vogliono dire esattamente la stessa cosa. Tralasciando questo fastidioso particolare, sono felice, però, che abbiano mantenuto la grafica originale perché, a mio parere, è davvero davvero bella. 
Laurel, la protagonista del libro, è una ragazza che, dopo la morte della sorella, dovrà cominciare le superiori e provare a rimettere insieme la sua vita. La crescita di Laurel, il suo cambiamento, il riuscire ad affrontare, ed infine superare, la morte di May, la sorella maggiore sono cose che ho apprezzato, dato che su questo si basa il romanzo. Però però però. Laurel non mi piace. Non più di tanto, almeno. E il suo ragazzo, Sky, uhm, nope? Diciamo che ho sensazioni contrastanti riguardo alla loro storia. Ma Laurel non è l'unico personaggio del libro a dover crescere, a dover riuscire ad accettare se stessa. (Per fortuna, aggiungerei.) Ce ne sono altri, per me migliori. Per esempio, gli amici di cui si circonda Laurel mi piacciono. C'è Hannah, con problemi in famiglia e con la difficoltà di mostrarsi per ciò che è. C'è Natalie, che fin dal primo momento mi è stata simpatica. Ci sono Tristan e Kristen. E poi, poi ci sono coloro a cui Laurel scrive le lettere. Ho amato quest'idea – e forse l'ho già detto. Mi ha anche permesso di imparare qualcosa di nuovo, in realtà. E questo mi ha fatto immensamente piacere.
Lo stile di scrittura è molto scorrevole, con forse troppi dialoghi, ma in ogni caso piacevole.
E' un libro profondo, ma che io avrei voluto fosse più profondo. Non so dirvi cosa non mi ha totalmente convinto. Ma non importa. E' un bel libro d'esordio che potrebbe, in qualche modo, lasciarvi qualcosa.
Quindi è comunque una lettura consigliata. A meno che i romanzi epistolari e/o di formazione non facciano per voi. In quel caso credo sia meglio lasciar perdere e dedicarsi ad altro.


Valutazione
Il voto finale per Love letters to the dead è:
tre fangirl e mezza su cinque


A presto!




2 commenti:

  1. Risposte
    1. Ma è bellissimo. E avrei probabilmente dato anche quattro stelline. Però, idk. Forse anche il fatto di averlo dovuto mettere giù spesso per dedicarmi ad altro mi ha in parte impedito di amarlo di più ;_;

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